lunedì 8 ottobre 2007

Fuoco antigeometrico al Supermercato

Cinque uomini col volto coperto, vestiti di tute nere, scesi da un'automobile argento velocissima e potentissima, monumento meccanico pagano da sacrificare al crudele Dio della modernità dinamica, incrociano tiri di mitragliatore con cinque guardie giurate vestite di stemmi luccicanti d'argento e d'alluminio, giubbotti modernissimi antiproiettile, agilissimi guerrieri moderni assaltati all'improvviso.
S'intrecciano le parabole secche orizzontali antigeometriche di sottili proiettili efficientissimi fischianti fra folle di casalinghe disperate terrorizzate urlanti, cassiere giovani isteriche inesperte della vita vera, proiettili sparati come razzi lunari da dieci mitragliatori da guerra da diecimila colpi al minuto. Centomia colpi sparati, esplode scoppiando fragoroso il rumore meccanico pirotecnico della guerra urbana che quotidiana esige e pretende il sangue da versare nell'arena moderna della multimedialità simultanea: dieci telecamere di dieci televisioni nazionali riprendono in tempo reale lo scrosciare del piombo, i visi urlanti nel Supermercato, i corpi bucati scoppiati maciullati di dieci uomini neri e d'argento. Un milione di telespettatori osserva orizzontale e menefreghista dal divano del salotto di ogni periferia italiana.

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