giovedì 31 luglio 2008

Brezza luminosa e freschissima che scende planando

Brezza luminosa e freschissima che scende planando dalla montagna verde ad accarezzare questo mio viso bianco e questo mio corpo stanco e che non riesce a trovare pace.
Brezza ravvivante che sembra portare con sé tintinnii argentei di voci lontanissime come di spiriti pagani e di elfi dei boschi e di ninfe giovanette e di antichissime divinità dimenticate da questi uomini moderni che tutto hanno scordato e che niente riconoscono più.
E nelle risate leggerissime che scendono con la brezza come suoni antichi di campanelli d'argento mi sembra di sentire una voce che dice, squillando liquida in una sommessa risata di bambino: "noi siamo qui da sempre e non da adesso, chi si scorda di noi scorda se stesso".

lunedì 14 luglio 2008

Spaventosa visione blasfema

Spaventosa visione blasfema di migliaia di sederi nudi enormi di vecchie, allineati oscenamente a formare una massa rosa-giallognola come di dune sabbiose che avanzano inesorabili sospinte da un vento africano e maligno verso il mare blu cobalto.
Spiaggia equatoriale fatta di grasso e cellulite tremolante come budino alla crème caramel caramellato dal sole maligno che tutto brucia e tutto disinfetta definitivamente.
Schiere di migliaia di bagnanti bianchicce stese in riva al mare come legioni fantasma a guardare l'orizzonte vuoto dove un miraggio di fata morgana materializza, riflettendola nei roventi vapori d'una estate allo zenith, l'immagine simulacra della loro antica bellezza e sfiorita e quindi ormai perduta.

Sicut umbra fugit et inexorabilis questo tempo assassino e maligno.

venerdì 11 luglio 2008

Linee statiche sferiche

Nel vagone della metropolitana di Milano, linea 1, parallelepipedo di ferro sotterraneo sparato ad altissima velocità in gallerie successive a sezione rettangolare, in un delirio di geometrie lineari e quadrangolari e in un pandemonio di stridii meccanici di ruote d'acciaio su rotaie d'acciaio, un blocco monolitico scolpito in linee statiche e rotondeggianti spicca per la sua idiotesca immobilità remotissima: è un bambino sferoidale di 100 chili che mangiucchia a brevi rapidi morsi un panino con formaggio e prosciutto: meravigliosa comunanza di linee sferiche fra il corpo-faccia del bambino e il panino tondeggiante ripieno; linee statiche sferiche e carnose come un osceno feto gigante rotondizzano la geometria angolare e spigolosa di un treno d'acciaio che viaggia a 100 chilometri all'ora nel caldo ventre materno della città.

Nota dell'autore: quando questa mattina ho visto questo bambino ho avuto il sospetto che si trattasse dello stesso di cui già avevo scritto qui

domenica 6 luglio 2008

Dinamodragone

Migliaia di cinesi energizzati al parossismo dinamicizzano in gruppi efficientissimi i due marciapiedi della via Paolo Sarpi e delle poche vie laterali mentre, tutto intorno, una asmatica Milano marocchina zingara bulgara rumena poltrisce rammollita adagiata sul terreno infetto cemeteriale di un glorioso passato attivissimo ma ormai lontanissimo, sepolto e putrescente.
Scie dinamiche di migliaia di piedi numero 35 in corsa disegnano ventiquattro ore al giorno traiettorie angolari energetizzanti nella rettilinea via scoccando mitragliamenti automatici di scintille altamente produttive che andranno poi ad alimentare, arricchendole, migliaia di formicolanti attività commerciali ultraredditizie concentrate in negozi di scarpe, borse, borsette, agenzie viaggio, centri massaggi, elettronica, ristoranti, bar, bordelli.
Nei pochi negozi italianissimi della via, misere insegne sciatte e scolorite penzolano inutili cigolando su teste decrepite di vecchie commesse ciccione pallide polverose inattive in orario sindacale 9-12/15-19 (chiuso il lunedì).