venerdì 19 ottobre 2007

Il panino terapeutico

Una carovana di giovanissimi turisti americani, transumante caravanserraglio antigeometrico in continuo movimento zigzagante fra monumenti di un'italianità ormai morta e plebei Mac Donald massificatori, attraversa disordinatamente la via Dante in uno sfavillio ottobrino di sole quasi pallido ma luccicante.
La mandria mobile si estende per forse 200 metri: il capobranco-pastore mangia un panino imbottito, altri 200 giovanissimi lo imitano; chiude la fila dei 201 panini imbottiti un bambino coi capelli arancioni e vestito da pappagallo: pantaloni gialli e rossi a righe, maglia rossa e gialla e arancione a disegni cachemire. Il bambino divora, ignaro di ciò che gli si muove intorno, un panino imbottito doppio con salsicce e mayonnaise. Pesa forse 90 chili: solo, in coda al gregge, non riesce a tenere il passo dei suoi più agili compagni che si allontanano da lui i-ne-so-ra-bil-men-te, lasciandolo solo in una città a lui sconosciuta e nemica, lontano dalla sferica madre in perenne pensiero: "are you eating enough?".
Il pappagallo-bambinone, icona oscena rivoltante del moderno globale binomio Mac Donald-ottundimento cerebrale, si rende conto di essere rimasto indietro e abbandonato e ha paura. Tonde lacrime come trasudanti dalla sua liscia faccia rosa rotolano fragorosamente sulla pancia, sulle mani, sui vestiti giallo-rosso-arancioni; piange sul proprio miserabile abbandono, piange divorato dalla nostalgia della sfero-mamma così lontana, così dolce, avvolgente. Per consolare la sua giovane anima ferita, il bambino arancione si siede sui piedi del monumento di Dante ed estrae meccanicamente dal suo zaino una panino con trippa e porchetta.
Nel luccicante ma morente sole di ottobre, un bambino di 90 chili piange mille sferiche lacrime di dolore e solitudine: mille chilocalorie entrano in lui come flusso rassicurante di lontane carezze morbide materne.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

sei grande!!! :-)

Marinetti ha detto...

Grazie, mi fa piacere avere un lettore:-) Almeno non scrivo solo per me stesso!

Anonimo ha detto...

Grazie, Marinetti :)).

Il racconto mi piace moltissimo!