sabato 29 settembre 2007

Elogio della rissa

La rissa come medicina del mondo; sana scazzottatura a incendiare deserti senza germogli di civili vacue discussioni fra cervelli spenti che meccanicamente aprono-chiudono-aprono bocche di denti bianchissimi dentifriciatissimi su dorate smaglianti abbronzature inutili su facce quadre tonde bislunghe idiotesche in studi televisivi teatralmente apprestati a commedia con parti già scritte.
Noi vogliamo, invece, lo scontro fisico dello studio televisivo teatrale che ci dia il dinamismo delle linee dei pugni, dello schiocco delle sberle, dei tonfi dei calcioni, delle linee visibilmente dinamiche di tattiche guerresce da studiare come su mappe militari. Noi vogliamo essere la linea avanzante ma ferma di milioni di soldati feriti stracciati dilaniati uccisi digrignati che si fermano a guardare i generali e i colonnelli e i maggiori e i capitani a mitragliarsi inesorabili raffiche di pugni, sberle, calcioni.
Noi vogliamo incendiare lo statico mondo dei salotti televisi e portarli in arene d'acciaio dove il sangue rende nobili le loro facce abbronzate di vecchi statici idioti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

splendido, lucente.

Antonio Saccoccio ha detto...

E' quello che serve per demolire la vigliaccheria passatista e presentista. E' quello che ogni animo autenticamente futurista e vigorosamente neofuturista deve cercare.

anch'io mi soffermo spesso sui denti e sulle abbronzature. e bravo, marinetti.


"Non v'è più bellezza, se non nella lotta"

Ti rimando ad un mio recente post:

http://liberidallaforma.blogspot.com/2007/09/futurismo-e-neofuturismo-lessenza-la.html