lunedì 24 settembre 2007

Dinamismo tranviario legato al concetto di velocità

L'esigenza di asservire la velocità rende i passeggeri delle reti tranviarie agilissimi calcolatori meccanicizzati programmati alla soddisìfazione dell'equazione:
Velocità=metri percorsi/sforzo in vece della più classica e naturalmente corretta funzione V=spazio/tempo.
Ottimizzare lo sforzo meccanico muscolare a vantaggio di una più durevole staticità del corpo intero è l'imperativo degli anni 2000: ciccioni e ciccione d'ogni colore, ma anche agilissimi corpi di giovani italiani disegnano strategie di risparmio energetico lungamente meditate e più volte messe in pratica con successo degno di essere riguadagnato.
Vediamo dunque cronometri precisissimi sottoforma di uominidonne che si alzano dal confortevolissimo posto occupato a discapito di vecchi vecchie gestanti solo nel momento esatto in cui, procedendo attraverso la via pià breve, possano lanciarsi con agile saltello fuori dalla porta di ingresso e più raramente di uscita.
Si assiste dunque e spesso a movimenti di massa geometrici ma disordinati di uominidonne che, interescando linee d'uscita spesso coincidenti se non addirittura intersecanti, meravigliosamente innescano linee colorate di verdure fuoriuscenti da sacchetti della spesa, bastoni di vecchi, masse carnose antidinamiche di razze bianche nere gialle in un turbinio frusciante d'urgente necessità di essere veloci dinamici in orario, sempre, sulla tabella di marcia del proprio meccanico cervello preprogrammato.

3 commenti:

Antonio Saccoccio ha detto...

appena aperto il blog, vedo che ci hai trovato subito.

o hai aperto il blog dopo averci trovato?

benvenuto comunque.

spero che scoprirai rapidamente il nostro progetto

ad futurum

Marinetti ha detto...

Ciao Antonio. No, ho aperto qui un blog solo per avere il piacere di scrivere qualche parola in libertà ogni tanto. Mi fa piacere ci siano altri contagiati dal mio stesso amore per un periodo letterario e culturale straordinario.

Antonio Saccoccio ha detto...

caro Marinetti (!),
ormai sono 2 anni e mezzo che ho intrapreso quest'avventura.
La grande passione per quel periodo mi ha dato lo spunto per un progetto che è diventato reale e che mi prende gran parte della giornata.

dopo tante calunnie e tanto odio, il futurismo sta risorgendo. ed essere parte di questa rinascita è per tutti noi un motivo di grande gioia.

contento di aver trovato un altro estimatore del Maestro.

un saluto e a presto