lunedì 17 dicembre 2007

La Nuova Guerra Mondiale

Sogno la Nuova Guerra Mondiale, combattuta a suon di legnate e di lunghe scazzottate, ognuno solo col proprio bastone di legno e la forza dei pugni e niente altro.
Sogno campi di battaglia dove risuonano schiaffoni e calcioni, con crani pelati percossi da sonore bastonate e pance obese di impiegati inurbati battute come tamburi africani e urla selvagge e spaventose che si levano in un cielo annuvolato e con Dio che guarda e che ride delle miserie proletarie di questa umanità ormai perduta.
Sogno eserciti contrapposti e violentissimi, l'un contro l'altro armati, capitanati da casalinghe disperate e da ragionieri sudaticci; sogno fionde a migliaia per tirare sassi strappati dai nostri selciati cittadini; sogno catapulte primitive per scagliare sul nemico vecchie lavatrici abbandonate; sogno ragazzette schifiltose e straviziate all'assalto di trincee scavate in terra come tane di topi da migliaia di bambini ciccioni che si difendono a colpi di ceffoni; sogno contadini coi forconi che inseguono come prede di guerra mamme cittadine alla moda vestite come le figlie adolescenti e foruncolose; sogno scorrettezze e carognate; azioni arditissime e geometri imboscati; medaglie al valore e decimazioni selvagge.
Sogno la Nuova Guerra Mondiale che riporti su questa terra massacrata l'ordine naturale del più forte e del resistente. Vinca chi ha i muscoli e il coraggio, chi vale di più e chi ha il cervello più sviluppato e chi resiste al freddo e alla fame. E morte e vergogna ai deboli e inadatti, ai viziati e ai pavidi e a chi non resiste alla violenza e alla legge dura dei pugni e dei calcioni.
Sogno la Nuova Guerra Mondiale per ripartire da zero e risanare finalmente, con la calce viva del sangue e delle legnate, questo mondo morto e decomposto che ci ammorba con l'odore osceno e nauseabondo di tombe scoperchiate.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Marinetti guerrafondaio!
Scherzi a parte, il mito della guerra palingenesi di una nuova civiltà è stato molto gettonato cento e passa anni fa. Però a prevalere, dopo le grandi guerre, sono stati soprattutto i momenti di pace e di mediazione. Anche se ogni tanto una guerra ci scappa (quasi sempre per le solite ragioni).
La guerra di cui parla Marinetti, a pensarci bene, sarebbe una guerra diversa, una sorta di guerra dal "gusto" primordiale, un bel "tutti contro tutti". Una guerra mai esistita e che mai, forse, ci sarà... la palingenesi vagheggiata da Marinetti forse potrebbe arrivare solo dopo un nuovo giudizio universale.

Marinetti ha detto...

La guerra a cui penso io, McSac, è me-ra-vi-glio-sa: immaginati orde di gente comune armate solo di clave e bastoni e null'altro. Pochi morti ma un sacco di contusi gravi e di gente che rimane storta per tutta la vita. Non sarebbe un modo per ridare ordine? Pensa, McSac, rimarrebbe in gamba solo chi è davvero forte e resistente, e un sacco di gente inutile sarebbe definitivamente fuori combattimento. Hai detto bene, sarebbe la guerra del tutti contro tutti, come si faceva da bambini quando si giocava in cortile, e giù mazzate. Che bel sogno, McSac...

Anonimo ha detto...

lo so Marinetti che la tua è più che altro una provocazione... ma io preferisco pensare che si possano coltivare modalità meno violente e più costruttive per migliorare la situazione (anche perché, in una guerra come quella che sogni tu, soccomberei immediatamente!!)

Giovanni Getto ha detto...

suggestivo come sempre.
ma mi sembra malmirata nei contenuti.
quello che hai descritto è una metafora di quello che è effettivamente adesso il nostro tessuto sociale.
non una guerra che si combatte fisicamente con i bastoni e i pugni, ma a colpi di scaltrezza, furbizia, intelligenza, caparbietà, figliodiputtanaggine e così via. la base della democrazia è che ognuno è responsabile del proprio benessere, fottendosene, come hai descritto nel tuo racconto, del bene della comunità. la speranza della democrazia è che questa sorta di selettorevolutivosociale consenta il miglioramento della speciesociale e quindi della stessa società! la democrazia ha fallito e questo è evidente, è quotidianamente sotto gli occhi di tutti. nella tua guerra, sopravviverebbe il più forte, non il più scaltro (o una combinazione delle due cose), ma la sostanza rimarrebbe la stessa: un gruppo disgregato e un individuo opportunista.
il neofuturismo, come idea, ripropone un altro descrittore di benessere: il perfezionamento di sé stessi (indipendente dal confronto e giudizio degli altri) e il riversamento della propria perfezione in atto concreto, tangibile ed eterno attraverso il lavoro. quindi, non una guerra tutti contro tutti, ma una guerra perpetua ognuno contro sé stesso.

Marinetti ha detto...

Tale: probabilmente soccomberei anch'io. Ma in ogni modo si dovrà pur arrivare a un momento in cui si dovrà fare tabula rasa di tutto. Non vedi che tutto è cialtronesco? Non vedi in giro come vanno le cose? Rimango della mia idea: devono sopravvivere i più adatti. Morte ai deboli, anche se i odovessi essere compreso fra questi.

Marinetti ha detto...

Getto, sfondi una porta aperta con me; la democrazia ha fallito, e ha fallito per motivi già insiti nella parola stessa: democrazie, potere al popolo. Te lo vedi il nostro popolo, ignorante menefreghista cialtrone, che esercita una qualsiasi forma di potere? I risutati sono davanti a noi tutti. Il futuro, caro Getto, non può che essere nel nostro passato, laddove noi eravamo in grado di gestire il presente. Il resto sono chiacchiere, per me. Nella mia guerra, Giovanni, sopravviverebbe il più adatto alla sopravvivenza, cosa che credo sia un passo avanti straordinario. Oggi sopravvivono e hanno potere gli inetti e i cialtroni.

Anonimo ha detto...

Inetti e cialtroni che sopravvivono: interessante. Mi vengono in mente tanti nomi, del passato, di inetti e cialtroni che hanno governato - e non per poco tempo - questo disgraziato Paese. Erano proprio dei cialtroni. Forse inetti no, ma sicuramente quasi dei mentecatti. Eppure hanno governato. Povera Italia, povero Paese disgraziato.