giovedì 1 aprile 2010

E quando non ci sarai più

E quando non ci sarai più, e il dolore ti avrà abbandonato, lenzuolo di tormenti scivolato dal tuo corpo come l'esausta pelle di crisalide che diventa farfalla, io ti chiedo di posare la tua mano che sarà bella e linda e luminosa sul mio capo ingrigito inchinato davanti a te e di darmi quella pace che cerco in questo mondo di dolore dove tu sei stata per così breve tempo eppure così dolce e consolante.
E ti chiederò, a te che non avrai vissuto le miserie umane d'una vecchiaia solitaria, di donarmi ancora quel sorriso così giovane e di tenermi fra le braccia come madre premurosa e di darmi la forza di seguire i tuoi stessi passi e, in quel cammino di fatica, rimanere saldo come sei ora tu.
E sarà il tempo di tornare insieme e di sorriderci ancora e di prenderci le mani e rimanere in silenzio e ringraziare il nostro Dio per averci fatto rincontrare come quel giorno lontano quando avevi fame e io seppi solo offrirti un cappuccino e un pasticcino.

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