venerdì 7 novembre 2008

La fatica pesante di dire -ancora- delle parole

Ricordo me stesso bambino e la gioia di parole spensierate lanciate nel cielo e ricadenti su di noi come fiocchi di neve bianchissima e le nostre piccole mani come farfalle coloratissime di guanti di lana rossi e blu ad acchiapparle a mezz'aria e giocare a rimbalzarcele l'un con l'altro e le guance rosse e i ginocchi sbucciati e mia madre giovanissima al balcone ad aspettare il mio ritorno.
Ricadono, oggi, su di noi parole nuove ma senza gioia, come gocce grigie di pioggia autunnale che ci intride i cappotti e le spalle infreddolite.
E cresce la fatica pesante di dire -ancora- delle parole.